Descrizione
La legge n.341/1990 ha riordinato i curricoli universitari, introducendo finalmente, dopo un’attesa di decenni, alcune innovazioni, fra cui i Diplomi universitari di primo livello, le lauree per i docenti della scuola materna e della scuola elementare, la scuola di specializzazione per i docenti delle scuole medie, il tutorato. Esse sono inevitabilmente destinate a complicare i rapporti tra i corsi afferenti ai diversi curricoli, complicazioni rese più gravi non solo dall’assenza di un indirizzo che chiarisca funzioni e ruoli delle diverse strutture universitarie, ma anche dall’assoluta carenza di risorse, destinate alla loro attuazione. I crediti didattici, la cui introduzione è imposta dall’art. 11 della stessa legge, costituiscono, anche nell’esperienza di altri paesi, uno strumento per razionalizzare l’impostazione didattica e la fruizione dei corsi e per rendere più dinamica e flessibile l’articolazione dei curricoli. D’altra parte la loro introduzione, in un sistema universitario poco sensibile all’innovazione qual è quello italiano, pone una serie di problemi che investono sia gli organi centrali che le autonomie periferiche. Per discutere alcuni di essi, si è tenuto, nel maggio del 1992, a Bologna un primo seminario di studi, di cui il presente volume raccoglie gli atti.
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