Descrizione
Che cos’è l’impostazione trascendentale del filosofare? In che rapporto esso si trova con l’incurvatura ermeneutica che caratterizza molta parte della filosofia contemporanea? E ancora: in che misura l’intreccio di ermeneutica e filosofia trascendentale può contribuire a chiarire le questioni che più a fondo animano la nostra situazione problematica? Questo lavoro affronta tali interrogativi attivando un denso e approfondito confronto con il «pensare» di Schleiermacher. In effetti il modulo filosofico elaborato da quest’ultimo, se sondato fino in fondo nel suo tenore appropriato si dimostra in grado di offrire stimoli e risorse congruenti con la nostra condizione problematica. Esso infatti esprime un pensare istituito su un proprio fondamento e articolato su protocolli affidabili di validità che permette di mantenere salde le istanze della razionalità senza tarpare le risorse della diversità (dell’altro rispetto al pensare) e delle creatività, di quella creatività cioè che si rende attiva nel sapere aude e si atrofizza con la «ragione ignava».
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