Descrizione
«Io non immaginavo che sarebbe desaparecido, e gli dissi: ‘certo che ti aspetterò! Tutta la vita ti aspetterei’, senza sapere che sarebbe stato così, perché il desaparecido resta tale per tutta la vita».
Generazione assente, pagine bianche di progetti di vita interrotti. Poetiche del corpo spezzate con l’ingresso nei centri clandestini di detenzione tra tortura e silenzio; ‘identità persa’ dentro scatole corporee disumanizzate.
Quali i meccanismi, le pratiche simboliche e le strategie del Terrore?
Come esperire, eludere il trauma dell’assenza-incertezza? Data l’impossibilità di attingere a modelli interpretativi quali lutto-sepoltura, come oltrepassare il limen e giungere al momento catartico-terapeutico? Quali i percorsi e il riscatto della memoria nella ricostruzione identitaria di un tessuto sociale lacerato? E quale la strada della giustizia?
Narrazione e valore della testimonianza.
Chi sono i desaparecidos?
«Era mio padre, mia madre, mio fratello, il mio compagno di vita, di giochi di lavoro: ‘y aun lo estoy esperando’».
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