Descrizione
Cosa possiamo imparare dalle esperienze di pianificazione strategica che dagli anni ’90 ai giorni nostri sono andate consolidandosi nei diversi contesti nazionali? Quali sono le peculiarità del caso italiano? Il piano strategico e davvero necessario? Queste sono solo alcune delle domande su cui ci si interroga in questo volume che intende proporsi come una riflessione critica condotta attraverso l’analisi dei processi di pianificazione strategica. Una riflessione che non vuole e non ha l’ambizione di proporsi come studio compiuto della materia, ne tantomeno vuole essere un ulteriore manuale per la formazione dei piani strategici. Lo scopo è quello di costituire una base argomentativa per riflettere sui rischi e le opportunità che le pratiche di pianificazione strategica possono costituire per le comunità locali. Da questo punto di vista lo studio si inquadra nel campo dell’analisi e della valutazione delle politiche urbane e cerca di dare risposte, ma anche porre dubbi, a chi è chiamato a qualsiasi titolo ad affrontare, nei propri studi o nella propria professione, il tema della pianificazione strategica territoriale. È un testo scritto pensando alle sfide che la complessità della città e dei territori contemporanei pongono al pianificatore e agli attori sociali coinvolti nei processi di piano e come tale va usato; come un racconto di chi ha avuto modo di apprendere dalle esperienze analizzate e che a sua volta intende offrire qualche suggerimento a chi ha deciso di intraprendere il proprio percorso di conoscenza sul tema affrontato.
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