Descrizione
Parallelamente alle nuove esigenze dei governi, i primi secoli dell’età moderna furono caratterizzati da due ansie fondamentali: quella del cibo e quella del lavoro. Alle aumentate pretese del potere politico corrisponde l’esautoramento dei ceti borghesi, alla crescita economica i grandi fenomeni di pauperismo tipici del ‘500 e del ‘600, alla necessità di manodopera numerosa e disciplinata la fuga dalla città degli operatori più preparati e l’entrata di derelitti e mendicanti. A Bologna, in quel contesto, le uniche istituzioni che mantennero una vocazione prettamente economica furono le Società delle Arti. Quale sia stato il loro ruolo è argomento essenziale alla comprensione dei fenomeni economici e sociali di quei secoli e questo libro si prefigge di portare al quesito, un contributo autentico basato si fonti documentarie, stimolo ad ulteriori indagini ed approfondimento.
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