Descrizione
La peste è stata per molti secoli un flagello che ad un tempo ha sconvolto, per il disarmante senso di impotenza che ha provocato nella società europea, e attratto, per la complessità dei rimandi e delle questioni ad essa collegate tanto storici, letterati e scienziati tra basso medioevo ed età moderna, che, soprattutto dopo il 1347, hanno dovuto fare i conti con il riproporsi episodico di pandemie ed epidemie, quanto studiosi e lettori contemporanei, che ciclicamente riscoprono la forza – distruttiva e propulsiva al contempo – di un evento epidemico di vastissime dimensioni che attiene non solo alla storia della medicina e delle malattie, ma al rapporto mai risolto uomo-morte, uomo-malattia, distruzione e rinascita.
Tra i numerosi trattati dedicati alla peste composti dalla seconda metà del Trecento fino alle soglie dell’età contemporanea, si pubblica qui quello composto, in due versioni (volgare del 1478 e latina del 1479), dal grande medico e astrologo Girolamo Manfredi (Bologna ca. 1430-1494), una delle figure più celebri e intriganti del variegato mondo intellettuale della Bologna del secondo Quattrocento. La sua opera, sulla scia di una lunga tradizione medico-astrologica, tenta di offrire un sistema coerente e razionale delle conoscenze dell’epoca sulla peste, permettendoci di aprire nuovi squarci di comprensione sulla medicina teorica e pratica del Rinascimento italiano.
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