Descrizione
Le città dell’Italia medievale operavano all’interno di spazi differenziati. Le mura urbane, distinguendo i cittadini dal resto della popolazione, rappresentavano una prima linea di confine; oltre si apriva il territorio soggetto, legato alla Dominante da stretti vincoli istituzionali ed economici. Le città maggiori svolgevano la loro azione ben al di là del dominio in funzione delle esigenze interne e in rapporto alla forza e al dinamismo della propria economia. Nel caso di quella decina di grandi centri che furono protagonisti della “rivoluzione commerciale” del medioevo, il loro spazio si estendeva a buona parte dell’Europa e del Mediterraneo. I saggi qui raccolti ruotano intorno a queste tematiche, avendo per oggetto il popolamento urbano e rurale, l’organizzazione della difesa e dell’annona, i rapporti tra città e campagna. Completano il volume tre profili urbani (Ascoli, Volterra e Borgo San Sepolcro) che delineano tre modi diversi di raccordarsi con gli spazi economici interni ed esterni alla sfera politico-amministrativa.
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