Descrizione
Questo Don Giovanni è doppiamente napoletano. Lo è il personaggio e lo è il canovaccio da cui viene, ripreso da Enrico Preudarca (alias Andrea Perrucci) nel Convitato di pietra, opera tragica ridotta in miglior forma e abbellita (Napoli, Per Giovanni Francesco Paci, MDCXC). Dedicarsi a abbellire l’opera non era una cattiva idea, perchè nella sua disposizione drammatica si sente il sudore della scena, la sapienza depositata dell’arte della rappresentazione. Purtroppo per il Preudarca l’abbellimento è quanto di più oratorio e pomposo si possa immaginare, in una prosa fiacca e diffusa. Navigano nell’insieme idee argute e citazioni di versi piacevoli. L’autore è intervenuto con un secondo abbellimento, tutto in versi misurati e rimati, cercando di conservare quelli trasmessi dal Preudarca, tranne quando gli sembravano di troppo, come ad esempio nella profusione moralistica del lamento finale di Don Giovanni, che ha ridotto di molto, dandogli una chiusa diversa.
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