Descrizione
Il saggio di Anna Maria Chierici pone l’accento su alcuni dei tratti distintivi più originali e durevoli del lavoro letterario di Gianni Celati, sia esso espresso nella forma più conosciuta del racconto o in quelle più sotterranee della traduzione poetica, del saggio, dell’intervista e di quelle vanvere o fantasticherie ad un tempo disarmate e ficcanti di cui Celati è maestro. Egli, d’altra parte, è senza dubbio il più colto e il più “bilingue” (vive a Brighton ed è uno specialista straordinario di letterature angloamericane) dei nostri scrittori: ma la tensione filosofica, conoscitiva che anima la sua ricerca letteraria vuol essere declinata in forme semplici, all’apparenza disarmate e sempre molto comunicative. Così, gli assi portanti del discorso di Anna Maria Chierici, tra dimensione terapeutica della scrittura e uso consapevole della caricatura, gettano una luce nuova (e criticamente assai persuasiva) sull’intera opera celatiana.
(Federico Bertoni)
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