Descrizione
Giovanni Baima Besquet, arrestato a Torino il 17 ottebre 1943 e deportato a Mauthausen, al suo ritorno, nonostante la sofferenza provocata dal ricordo, “nel candido letto del Sanatorio” tracciò una serie di straordinari schizzi, corredandoli con didascalie, più o meno lunghe e dettagliate, frutto della tragica esperienza personale, comune a quella di migliaia di altri deportati (di qui l’uso della terza persona plurale). Si tratta di un unicum nella letteratura concentrazionaria, di un documento reso pubblico precocemente (gennaio 1946) non con l’intento “di fare un’opera di pregio artistico”, bensì “in omaggio alla Memoria dei Compagni Caduti per amore della Libertà”.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.