Descrizione
La prospettiva estetica e mediale del cinema ci propone una possibilità di mondo che è da sempre frutto di una circolazione di senso: non un significato unico e stabilito una volta per tutte, ma il risultato di un confronto tra immagini e testi, media differenti attivato da una costante pratica di negoziazione tra le più diverse istanze che si dibattono nello spazio sociale e culturale. In che modo però una tale prospettiva può ancora attuarsi nell’orizzonte digitale del 2.0, o nel nostro universo sempre più multiculturale e multimediale, caratterizzato dalla immediata accessibilità dei materiali e dall’attenuarsi dei confini che dividono un mondo da un altro, dal venir meno della specificità di ogni singolo linguaggio?
Una sorta di cortocircuito sembra essersi messo in atto, e ogni film va oggi inseguito all’interno di quella “rete” che costituisce il tessuto connettivo della comunicazione e dell’orizzonte geopolitico e culturale. Attraverso una serie di saggi originali, questo volume interroga quindi il cinema contemporaneo alla luce della nuova “convergenza” mediale offerta dalle odierne tecnologie, o della trasmigrazione di contenuti e forme imposta da una dimensione sempre più globale e sempre meno “nazionale”. Una mutazione capace di intervenire a livello testuale, di ridiscutere le forme di produzione e consumo, di rimettere in gioco il cinema come fenomeno collettivo. E di identificare, in ultima analisi, quella condizione ibrida e intermedia, in transizione tra passato e futuro, che è il marchio fondamentale per comprendere l’evoluzione stessa della nostra dimensione contemporanea.
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