Descrizione
«La caduta del Muro di Berlino, nel novembre del 1989, costituisce uno degli eventi più significativi della storia europea, e perfino mondiale, di questi ultimi due secoli. […] Quando sono arrivato a Parigi nel 1963 dalla mia Bulgaria natale (e totalitaria), ho scoperto con sorpresa che i miei nuovi amici spesso conoscevano male la natura del muro (chiamato pure «cortina di ferro») che circondava le «democrazie popolari»: credevano che stessimo costruendo allegramente il socialismo. Poi il velo che impediva loro di vedere “caduto e ognuno” diventato anti-totalitarista. Mi chiedo talvolta se una nuova cortina non stia turbando la visione che gli uomini politici occidentali hanno delle realtà circostanti. Come si può spiegare altrimenti la speranza di risolvere i loro problemi con la costruzione di nuovi muri e con l’esportazione militare della democrazia? Hanno realmente capito che il grande periodo dell’egemonia universale, esercitata dalle potenze occidentali, sta per finire e che si entra in un’era nuova, quella di un mondo multipolare, i cui partecipanti sono tutti in un rapporto d’ interdipendenza, visto che si trovano tutti di fronte alle stesse sfide? Esaurimento delle risorse del pianeta, trasformazione minacciosa del nostro quadro di vita».
Dall’intervento di Tzvetan Todorov, incluso nel presente volume che raccoglie gli atti del convegno internazionale tenutosi a Venezia in occasione della celebrazione del ventennio della caduta del Muro di Berlino (1989-2009).
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