Descrizione
Nel 1932, all’indomani della nascita del cinema sonoro e delle conquiste economiche che determinano un miglioramento delle condizioni sociali in URSS, Stalin commissiona al regista Grigorij Aleksandrov la creazione di una commedia per il popolo sovietico, un nuovo genere cinematografico che sia al tempo stesso educativo e spensierato, che faccia ridere. Aleksandrov, reduce da un viaggio di tre anni in Europa e America con Ejzenštejn e l’operatore Tissé, accetta di dirigere Vesëlye Rebjata (Tutto il mondo ride). Il film risente delle influenze avanguardistiche occidentali, in particolare della comicità surreale della slapstick comedy di Charlie Chaplin, ma soprattutto rappresenta la risposta cinematografica del Realismo Socialista a quello che il cinema di Hollywood era per il New Deal: un cinema di evasione, un luogo di rifugio dalle difficoltà sociali. Tutto il mondo ride, negli anni Trenta. Tutto il mondo deve ridere, perché la risata è una delle armi più potenti contro i mali del passato.
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