Descrizione
La produzione cinematografica degli Istituti missionari italiani rappresenta un tema ancora scarsamente esplorato sia dalla storia del cinema sia dall’antropologia visuale. È innegabile, infatti, come parlare di missioni significhi parlare dell’incontro tra culture differenti e come l’occhio della macchina da presa, ponendosi al servizio dei missionari sin dal primo decennio del XX secolo, ne abbia tradotto in immagini i sentimenti verso l’Altrove.
Alla luce di un dibattito piuttosto controverso rispetto alle caratteristiche e agli oggetti di studio dell’antropologia visuale, il volume intende rispondere e verificare come e perché il cinema missionario possa dirsi “etnografico” e quale contributo possa fornire all’antropologia e alla storia del cinema. Attraverso studi di casi particolarmente significativi, l’attenzione si sofferma sull’analisi degli oggetti della rappresentazione, sulle modalità di costruzione del racconto (sia nel film di finzione sia nel documentario) e sui valori veicolati attraverso le immagini in movimento.
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