Descrizione
PREFAZIONE di Ines Laura Fabbro (Direttore Amministrativo dell’Universita’ degli Studi di Bologna) L’art. 7 comma I della legge 9 maggio 1989 n.168, istitutiva del MURST, inserisce tra le fonti di finanziamento delle Universita’ gli atti di liberalita’. Chiunque conosca anche in modo superficiale la realta’ delle istituzioni universitarie si puo’ agevolmente rendere conto dell’importanza – anche ma non solo – economica che assumono i lasciti testamentari in favore di questi enti e delle numerose problematiche che essi sollevano: a solo titolo di esempio si pensi all’accettazione con beneficio di inventario dell’eredita’, alle relative modalita’ di amministrazione dell’asse o alla gestione dei rapporti con il curatore dell’eredita’ giacente o con l’esecutore testamentario. La legge 15 maggio 1997 n.127 (c.d. Bassanini) e, anche di recente, la legge 22 giungo 2000 n.192, hanno sicuramente semplificato anche la materia ereditariaria le procedure, prima fra tutte quella di accettazione con beneficio di inventario, eliminando l’autorizzazione richiesta dalla previgente normativa. Questa importante e positiva innovazione ha comportato una maggiore responsabilita’ per i funzionari amministrativi che si occupano della materia, i quali si trovano, di fatto, ad effettuare di fronte ad ogni lascito le valutazioni ed i controlli in precedenza demandati all’autorita’ statale. Questa opera e’ il risultato dello studio di un funzionario amministrativo in servizio presso l’Universita’ degli Studi di Bologna, da poco vincitore del concorso per la nomina di notaio e dell’esperienza operativa degli Uffici ed e’ corredato da materiale fornito da illustri studiosi ed operatori della materia. Essa di rivolge a quanti, all’interno delle Universita’, ma non solo di queste, si trovino, nella pratica professionale quotidiana, a confrontarsi con le problematiche relative al diritto delle successioni e vuole offrire il contributo dell’esperienza dell’Universita’ degli Studi di Bologna. Sottolineo da ultimo che lo studio che segue puo’ fornire utili spunti di riflessione non solo alle istituzioni universitarie, ma anche a qualsiasi altro ente dotato di autonomia amministrativa; il mio pensiero va, in modo particolare anche se non esclusivo, alle istituzioni scolastiche, di recente divenute autonome.
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