Descrizione
Questi saggi di Paola Sega Serra Zanetti indicano molto bene lo stato in cui si trova la critica d’arte; e qui mi fermo senza aggiungere uno di quegli aggettivi che solo qualche tempo fa dovevano intervenire a qualificare una attività del genere. Conveniva infatti precisare se si trattava di una critica «accademica» ovvero condotta con distacco, e con le armi severe di una metodologia agguerrita; o se, invece, essa doveva dirsi «militante», cioè affidata agli umori, alle reazioni vivaci e polemiche. Ora invece viviamo in un tempo che ha superato queste coppie dialettiche, e non solo queste, ma tante altre ancora; siamo entrati nel famigerato «post» che riconcilia e allinea su uno stesso piano le varie soluzioni fieramente avversate fino a pochi anni prima. Così, nella presente raccolta troviamo i contributi di largo respiro, che sanno anche di dottrina, di studio attento, di frequentazione di biblioteche. Tali sono da considerare i lunghi scritti su Loos e Morasso. Inoltre l’interesse dell’autrice è calamitato da temi in apparenza assai diversi, che vanno da un maestro della prima metà del secolo come Prampolini a una figura chiave del passaggio alla seconda metà, Motherwell, per concludersi con numerose ricognizioni sui giovani. Proprio nel condurre una di queste ricognizioni si mette in campo un termine estratto dal vecchio repertorio retorico, che però trova oggi una sua straordinaria attualità: zeugma. Si può affermare che tutta la ricerca dei nostri giorni ha carattere «zeugmatico», costretta com’è ad aggiogare più buoi ad uno stesso carro, e per di più ciascuno di loro è connotato da colori diversi. Il percorso dell’arte è imprevedibile, e chi lo segue deve rinunciare a facili certezze, mettere sotto lo stesso tiro parametri contrastanti, cercando un difficile ma affascinante equilibrio.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.