Descrizione
Sullo sfondo di una Bologna in decadenza, a cavallo tra il diciottesimo ed il diciannovesimo secolo, Il brigante contadino narra la storia di Pietro Zarri, giovane povero ed ambizioso, dapprima sedotto da sogni di ricchezza e riscatto sociale, poi costretto al brigantaggio. La vicenda si sviluppa nell’arco di un decennio, prendendo le mosse dal declino del commercio della seta, che fino alla fine del Settecento dà linfa al capoluogo emiliano. Ed è proprio la preziosa tecnologia per produrre il velo di seta, così ricercato sul mercato europeo, a diventare indirettamente causa dei guai e delle disgrazie di Pietro.
Durante il successivo periodo della dominazione Napoleonica, il destino di Zarri, ormai costretto alla clandestinità, si intreccia con quello di Prospero Baschieri, leggendario capo brigante, figura a metà tra un patriota ed un moderno Robin Hood. L’unione con Baschieri e gli altri banditi della zona rappresenta per Pietro un’occasione di riscatto personale e segna l’inizio di un’epoca breve e gloriosa, in cui il brigantaggio assume connotazioni ben lontane da quelle fosche e sanguinarie che avrà dopo il Risorgimento. I briganti emiliani combattono uniti contro il più potente impero del mondo. La loro lotta è quella dei contadini schiacciati dalla povertà e da dazi sempre più pesanti. È l’inseguimento di un’idea primordiale e irraggiungibile: la libertà.
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