Descrizione
Che cos’e’ l’eternita’? Un credo religioso, il frutto di una speculazione filosofica, un’invenzione poetica, o un modo per eludere il senso della morte che accompagna l’uomo per tutto il corso della sua vita? Non sarebbero per caso veramente eterni, ovvero immortali, gli animali: immuni come sono dalla previsione di dover morire? Dobbiamo o non dobbiamo invidiare gli animali o almeno imparare da loro qualcosa che ci aiuti a vivere? E’ l’eternita’ a fondare il tempo, come credono alcuni teologi, o e’ piuttosto il concetto di tempo a fondare per sottrazione, quello di eternita’? Senza l’invenzione degli orologi potremmo mai pensare l’eternita’? Non e’ forse l’eternita’ il corollario di quella libido vivendi, per dirla con Shopenhauer, o di quella volonta’ di potenza, per dirla con Nietzsche, che spinge l’uomo a ritenersi diverso da tutti gli altri esseri mortali? Non e’ la promessa di eternita’ l’elemento motore di tutte le religioni che fondano in Dio questa speranza che da’ luogo alla fede dei loro credenti? Quali sono le basi psicologiche di questa credenza e che parte ha l’inconscio individuale e collettivo nella formazione del concetto del soprannaturale, ovvero di un sovramondo, o di un al di la’? Non e’ tutto cio’ paragonabile a un sogno di cui va apprezzata soprattutto la facolta’ liberatoria e il cui linguaggio misterioso l’uomo ha sempre cercato, fin dalla piu’ remota antichita’ di decifrare? Qual e’ la struttura del sogno secondo l’indagine freudiana, ma, soprattutto, qual e’ il suo valore nella vita attuale? Qual e’ la sua relazione con l’immaginario e col mito? Come si svolgono i miti e qual e’ la loro relazione con la coscienza religiosa e con la filosofia? Puo’ veramente la filosofia fare a meno del mito, o, come per Platone, esso deve considerarsi parte integrante di essa? Fino a qual punto il mito mantiene la sua validita’ simbolica di mediazione analogica senza diventare strumento di cecita’ o di oppressione? Tali i temi principali di questi saggi che, con assoluta indipendenza di giudizio, l’Autore, tratta appoggiandosi anche ad autori illustri (come Jung, Freud, Cassirer) ma secondo una visione comunque strettamente personale degli argomenti. Questi saggi, come espressione del pensiero strettamente personale dell’Autore, ne integrano l’opera sintetizzando i vari spunti in essa disseminati.
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