Descrizione
Questolavoro si configura come un’indagine sullatransizione tra “primitivo” e “classico”, tra”sistema delle attrazioni” e “sistemadell’integrazione narrativa” nel cinema americano dalla fine della prima decade del secolo. Ilterreno di verifica è il caso esemplare e paradossale del primo biennio di attività di Griffith alla Biograph. Esemplare, per la crucialità e rappresentatività della produzione griffithiana in riferimento ai problemi affrontati e a quella trasformazione complessiva dell’istituzione cinema che inaugura la stagione storicamente definita classica; paradossale, per un’intima ambiguità di questo sistema di rappresentazione e scrittura che non riguarda unicamente la contraddittorietà di un momento di passaggio e transizione, ma la qualità di un linguaggio che è forse riduttivo “leggere” in senso esclusivamente narrativo e protoclassico. Partendo dalle questioni poste dall’uso ancora raro del primo pianto nel periodo meno studiato dalla produzione di Griffith alla Biograph, l’analisi giunge a riscontrare non solo la sopravvivenza di un regime attivo di attrazioni, non meramente residuale, ma anche un aspetto “mostrativo” che permette di verificare, proprio nel cuore tradizionale della narrativa cinematografica, una significativa apertura. Quella che tutto un filone di studi teorici sul primo piano , da Epstein a Deleuze, ha considerato come l’irriducibilità del linguaggio cinematografico ad una dimensione esclusivamente narrativa, ovvero la vocazione ad un’espressività intensiva, non sintattica o grammaticale.
INDICE
Prefazione.
Premessa.
* Parte I –
IL PROBLEMA TEORICO E IL CONTESTO
STORICO
(Attrazioni e racconto tra primitivi
e classici. Una questione di linguaggio. Il caso
americano).
– Capitolo I. La nozione di
linguaggio cinematografico e il problema delle
origini.
– Capitolo II. Modi di
rappresentazione, tra cinema delle attrazioni e
racconto.
– Capitolo III. “Archeologia” de
primo piano: una questione esemplare di
linguaggio.
– Capitolo IV. Nascita di
un’istituzione: il cinema americano nel 1908-1909.
Industria, questioni morali e discorsi per il
cinema.
* Parte II – ATTRAZIONI E RACCONTO:
IL PARADOSSO DEL PRIMO PIANO GRIFFITHIANO.
(Griffith alla Biograph. Verso il primo piano:
apsetti e funzioni del primo piano nei film di
Griffith tra il 1908 e il 1909).
– Capitolo
I. Di che cosa arliamo quando parliamo di
Griffith. L’attualita’ del corpus Biograph.
–
Capitolo II. Griffith alla Biograph. Storie e
discorso.
– Capitolo III. Close views: primo
piano, “effetto primo piano” e altro
ancora.
– Capitolo IV. Close views 1908-1909:
aspetti e funzioni.
– Capitolo V. Cloese
views 1910-1913: attrazioni e racconto nel cinema
di Griffith alla Biograph.
NOTE. Frammenti di
teoria del primo piano.
Dalla Prefazione…
Questa pubblicazione riprende sostanzialmente il testo della tesi di dottorato da me discussa nel novembre 1995. Vome viene sottolineato nelle premessa e nel primo capitolo, quando questo studio e’ stato avviato e sviluppato, a parte alcuni contributi che vi vengono non solo citati, ma anche discussi e in alcuni casi analizzati in modo ravvicinato (e’ il caso del lavoro di Gunning), il cinema del primo Griffith non era ancora stato sottoposto a verifiche sistematiche in relazione ai nuovi modelli storiografici e teorici che hanno profondamente segnato le ricerche sul cinema muto dell’ultimo decennio. Nell’ottobre del 1997, poi, Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone hanno
finalmente avviato un programma pluriennale di retrospettiva Griffith, iniziando con la produzione Biograph 1907-1908. Certamente, questa occasione incidera’ sullo stato degli studi griffithiani; e la possibilita’ di vedere, visionare, analizzare capillarmente e progressivamente l’intera produzione griffithiana riaprira’ il dibattito e rilancera’ la ricerca. In relazione a questa previsione, il mio primo impulso era stato quello di sospendere in qualche modo il “giudizio”, e attendere la fine di questo percorso festivaliero per riprendere il mio lavoro e pubblicarlo, alla luce di nuovi
risultati. Tuttavia, dopo la prima tappa dell’iniziativa delle Giornate di Pordenone, ho ritenuto che, con tutta la modestia del caso, fosse invece piu’ opportuno offrire un minimo contributo, parziale e limitato alle questioni che ho trattato (quella del primo piano griffithiano nel biennio 1908-1909), ai lavori in corso, partecipando a una ricerca che deve necessariamente essere plurale e graduale, a fronte di una produzione tanto complessa e ampia.
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