Descrizione
Sul sito dell’Unione europea possiamo leggere che la UE è «un partenariato economico e politico unico nel suo genere» tra ventisette Paesi (ventotto dal luglio 2013, con l’ingresso della Croazia) che coprono buona parte del continente. Un traguardo senza dubbio importante per quell’area di cooperazione economica (la “Comunità”) costituita nei primi anni ’50 da sei Paesi, ancora alle prese con le distruzioni della seconda guerra mondiale. Da allora e per quasi un sessantennio l’Europa comunitaria ha continuato a crescere nel numero di Paesi membri e a rafforzarsi nella sua governance, sino al ciclo economico negativo di questi tempi, che sembra poter mettere in discussione risultati apparentemente acquisiti per sempre. L’Europa è davanti a un bivio: tornare indietro o proseguire verso una integrazione politica di natura federale. In realtà, in accordo con quanto più volte sostenuto da Giorgio Napolitano, la sola strada possibile è approfondire l’integrazione per «dare risposte nuove al problema della democrazia nella vita e nel futuro dell’Unione». La doppia sfida europea sta, dunque, nell’assumere un ruolo di protagonista negli affari internazionali e nel trasmettere ai suoi cittadini una precisa identità: l’Europa delle molte diversità (di tradizioni, costumi e lingue) deve partire dai valori condivisi per fondare in concreto l’unità nella diversità. Da queste considerazioni nasce il presente volume, che riprende in parte il precedente La sfida dell’Unione (2008) e offre un resoconto della storia europea, oltre che delle principali questioni sociali, culturali, economiche e istituzionali al centro del dibattito.
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