Descrizione
Questi racconti, biografie immaginarie di venti grandi musicisti, sono storie private di uomini, prima che di intellettuali. Frammenti della loro vita sono stati celati anche ai più attenti biografi. Porte tenute ben chiuse. Spazi inviolati del loro dolore. L’autore ha percorso la sensibilità di questi artisti ed è entrato, con l’immaginazione, in quelle partiture nascoste. Ha attinto alle biografie ma soprattutto è stato guidato, come un rabdomante, dalla musica, traccia manifesta delle loro inquietudini.
L’invenzione romanzata è solo una piccola frazione nel racconto generale ed è indicata da un segno a margine. Le note di fine capitolo e i corsivi (nel testo) ribadiscono, con rigore, le realtà storiche. Le dosi di invenzione sono omeopatiche. Non serve di più perché la tensione drammatica viene dalla loro esistenza, non dall’estro di chi racconta. In quelle vite c’è già tutto. L’emozione raccoglie quello che la cronaca disperde. Sullo sfondo si muove la bellezza, perché la bellezza va raccontata.
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