Descrizione
È la nuova edizione, riveduta e ampliata, di un’indagine ormai storica al cui centro sta l’ardua ricezione del capolavoro manzoniano negli anni del nostro Risorgimento, sin oltre l’unità d’Italia e la morte dello scrittore. Da un territorio fecondo, ma rimasto a lungo inesplorato, come quello della pubblicistica ottocentesca, riemerge il vivace dibattito dei contemporanei del Manzoni sulla nostra lingua letteraria e la revisione lessicale e stilistica, dei «Promessi Sposi», sui problematici rapporti fra arte e storia, letteratura e politica. In un significativo intreccio di voci critiche maggiori e minori, di persistenti pregiudizi retorici e ideologici e di illuminanti intuizioni, spiccano ancor più, per capacità teoretica e originalità di pensiero, due critici di assoluto rilievo, quali Francesco De Sanctis (di cui si ritesse l’evoluzione dal neocattolicesimo al realismo) e Carlo Tenca, della cui fedeltà al Manzoni resta emblematica l’incompiuta monografia edita in appendice al libro.
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